Dipartimento Pari Opportunità e IAP rinnovano l’impegno di collaborazione per vigilare sulla comunicazione commerciale che non rispetta la dignità della persona
Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – DPO – e l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria – IAP – hanno rinnovato per la seconda volta il Protocollo, siglato nel gennaio 2011, che mira a rendere più efficace la collaborazione tra le due Istituzioni nel controllo delle pubblicità ritenute lesive della dignità.
L’attuale versione del Protocollo estende il proprio raggio di azione alla tutela della dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni, al fine che si eviti ogni forma di discriminazione. Infatti il nuovo testo risultati ampliato, sia nelle premesse, con l’inserimento di ulteriori fonti di riferimento internazionali, sia nella parte normativa, declinando il concetto di “tutela della dignità della persona” in modo più estensivo, non circoscrivendola alla sola tutela dell’immagine femminile come era all’origine. Peraltro questo ampliamento risulta in linea con gli obblighi già previsti dal Codice IAP rispettandone maggiormente sia lo “spirito che la lettera”.
L’accordo prevede anche che vengano ridotti nella pratica i tempi del procedimento di ingiunzione di desistenza, di cui all’art. 39 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, nei casi di maggiore gravità.
Il Protocollo si basa sul riconoscimento da parte del DPO che le norme del Codice di Autodisciplina hanno consentito e consentono di attivare un controllo efficace della comunicazione commerciale e che in particolare gli articoli 9 e 10 sono specificatamente preordinati ad impedire che venga offesa la dignità della persona.
Con la sottoscrizione del Protocollo, le parti si impegnano a collaborare affinché gli operatori di pubblicità adottino modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza, tutelino la dignità delle persone, rispettino il principio di pari opportunità e di non discriminazione, siano attenti alla rappresentazione dei generi.
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