Ingiunzione | n. 92/18 del 12/11/2018 |
Nei confronti di | P&P Investigazioni srl |
Mezzi | Affissioni |
Prodotto | Agenzia investigativa |
Articoli violati | 2; 3; 10 |
Il Presidente del Comitato di Controllo visto il messaggio pubblicitario “Il 34% delle mogli che esce con le amiche, esce con l’amante”, relativo a “P&P Investigazioni”, rilevato su affissioni nella città di Milano nel mese di ottobre 2018 ritiene lo stesso manifestamente contrario agli artt. 2, 3 e 10 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, perché quanto prodotto dall’inserzionista a seguito della richiesta di chiarimenti formulata dal Comitato di Controllo, ai sensi degli artt. 6 e 32 Codice, non può ritenersi idoneo a supportare la veridicità della perentoria affermazione contenuta nel messaggio. È stato infatti chiesto di fornire dimostrazione della veridicità della perentoria affermazione “Il 34% delle mogli che esce con le amiche, esce con l’amante”, utilizzata per promuovere i servizi dell’agenzia investigativa pubblicizzata, producendo la ricerca cui si fa riferimento nel messaggio. L’inserzionista, dietro sollecito, si è limitato a inviare una comunicazione con la quale informa che il dato riportato nel messaggio sarebbe tratto da un sondaggio realizzato nel 2016 da un istituto di sondaggi francese e commissionato su scala europea da un sito per incontri extraconiugali. Il Comitato osserva che oltre a fare riferimento a un dato risalente e non attuale, il messaggio utilizza l’informazione ricavata in modo non adeguato, in contrasto con l’art. 3 del Codice. Si tratta infatti di un dato statistico con limitata validità, che nel contesto comunicazionale contestato assume un’enfasi inopportuna, circoscrivendone il significato in una nota a caratteri illeggibili che peraltro cita la fonte con modalità ambigue per il pubblico (“Fonte: IFOP/GLEEN 2016”), avendo come effetto solo quello di suggerire una sorta di scientificità che non risulta tuttavia dimostrata, rendendo il contenuto del messaggio decettivo. Il Comitato rileva altresì nella scelta creativa un effetto ingiustificatamente discriminatorio, che porta a una decodifica del messaggio lesiva dell’immagine della donna, che si ritrova descritta come in assoluto il soggetto più incline all’infedeltà, pur non essendo tale dato emerso in modo certo dal sondaggio citato come fonte. Ciò pone la comunicazione in contrasto anche con l’art. 10 del Codice.
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