Per il Comitato di Controllo la pubblicità relativa all’agenzia immobiliare Rimmo Immobiliare appare sessista per la rappresentazione svilente dell’immagine della persona, una donna ripresa da tergo con in primo piano il fondoschiena, mentre si sta truccando davanti a uno specchio, e in evidenza una vistosa scollatura sul decolleté. Il claim tradotto in italiano recita “Sistemarsi bene è tutto. Vi presentiamo la tua casa dal lato migliore”.
Ingiunzione | n. 13/20 del 28/2/20 |
Nei confronti di | Rimmo Immobilien Südtirol SNC di Stampfer Rupert & Co.;FF Media S.r.l. |
Mezzi | Stampa |
Prodotto | Agenzia immobiliare |
Messaggio | “Sich perfekt zu inszenieren ist alles. Wir präsentieren deine Immobilie von ihrer besten Seite!” |
Articoli violati | 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona |
Il Presidente del Comitato di Controllo visto il messaggio pubblicitario “Sich perfekt zu inszenieren ist alles. Wir präsentieren deine Immobilie von ihrer besten Seite!” relativo all’agenzia immobiliare ‘Rimmo Immobilare’, rilevato sul settimanale Ff Sudtiroler Wochenmagazin data copertina 6/02/2020 ritiene lo stesso manifestamente contrario all’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Il messaggio in questione, volto a pubblicizzare l’attività di un’agenzia immobiliare, mostra una donna ripresa da tergo con in primo piano il fondoschiena, mentre si sta truccando davanti a uno specchio, e in evidenza una vistosa scollatura sul decolleté. Il claim tradotto in italiano recita “Sistemarsi bene è tutto. Vi presentiamo la tua casa dal lato migliore”. Ad avviso del Comitato di Controllo, è fuori di dubbio che siffatta comunicazione commerciale nell’interazione tra claim e immagine veicoli una rappresentazione svilente della persona, determinando il contrasto del messaggio con l’art. 10 del Codice. La figura femminile viene, infatti, strumentalizzata al solo scopo di attirare l’attenzione del pubblico. La comunicazione crea una commistione di piani tra il corpo della donna e il servizio che si pubblicizza, che conduce inevitabilmente alla mercificazione della persona.
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