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Il messaggio contiene perentorie ed enfatiche promesse che attribuiscono al dispositivo correttivo per l’alluce valgo pubblicizzato proprietà che trascendono la sua natura. Tutti gli effetti indicati sono infatti di natura terapeutica e curativa, funzioni che non possono essere attribuite a quanto reclamizzato.

Ingiunzione n. 35/20 del 29/6/20
Nei confronti di WeWork; Editoriale Bresciana SpA; Numerica Divisione Commerciale di Editoriale Bresciana SpA
Mezzi Stampa
Prodotto ‘Hallu Divider’, dispositivo correttivo per l’alluce valgo
Messaggio La famosa ballerina russa è riuscita a sfuggire alla disabilità”
Articoli violati 2 – Comunicazione commerciale ingannevole

Il Presidente del Comitato di Controllo visto il messaggio pubblicitario “La famosa ballerina russa è riuscita a sfuggire alla disabilità”, relativo a ‘Hallu Divider’, dispositivo correttivo per l’alluce valgo rilevato sul Giornale di Brescia del 24 giugno 2020 ritiene lo stesso manifestamente contrario all’art. 2 – Comunicazione commerciale ingannevole – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Il messaggio si articola principalmente sulla base della testimonianza di quella che viene presentata come una ex star e ballerina, che elogia le potenzialità e gli effetti del dispositivo pubblicizzato. Secondo la testimonianza, il correttore ortopedico avrebbe apportato effetti immediati e duraturi sul suo organismo: “dopo appena 3 giorni il dolore ai piedi era scomparso”, l’infiammazione ha iniziato a sparire lentamente”, “le mie dita si sono raddrizzate”; “Dopo circa 14 giorni erano quasi dritte”. “Dopo circa 28 giorni non c’era più traccia delle mie dita a martello! È bastato un mese per far sparire definitivamente l’alluce valgo. Il prof. Rabiot assicurava tali effetti sarebbero rimasti per sempre.” . Tali perentorie ed enfatiche promesse appaiono volte ad attribuire al prodotto pubblicizzato proprietà che trascendono la sua natura. Tutti gli effetti indicati sono infatti di natura terapeutica e curativa, funzioni che non possono essere attribuite a un dispositivo come quello reclamizzato. Allo stesso modo fuorvianti sono i riferimenti dell’esperto riportati nella comunicazione, che attribuiscono una impropria aura di scientificità al prodotto, per avvalorarne effetti non riconducibili alla sua efficacia: “eliminare l’infiammazione delle articolazioni il 472% più velocemente rispetto ad altri apparati; “un sistema meccanico avanzato stabilizza l’arto danneggiato ad un livello che nessun altro correttore è in grado di fornire, quindi una volta guarito l’alluce valgo non si ripeterà mai più” “il 96,9% dei partecipanti è guarito completamente e irreversibilmente dal cosiddetto ‘dito a martello’ in meno di un mese”, “il processo di eliminazione dell’alluce valgo ha richiesto poco più di 28 giorni”. Del tutto impropri e ingannevoli per i consumatori sono pertanto i riferimenti a funzioni di ripristino o di miglioramento nell’ambito di evidenti condizioni patologiche: “elimina il dolore in soli 3 giorni”; “elimina i calli e il gonfiore ai piedi”; “evita l’intervento chirurgico (il 74% degli interventi all’alluce valgo portano a complicazioni)”; “a differenza delle iniezioni non è invasiva” ; “Ti libererai dall’alluce valgo una volta per tutte al 100%”. Si ricorda, infine, che l’ingannevolezza del messaggio deve essere valutata non solo per il contenuto dello stesso, ma anche in considerazione del pubblico cui è destinato, costituito da persone particolarmente sensibili al tema della salute (nel caso specifico il messaggio si rivolge a un pubblico di persone anziane) e per questo motivo portate ad una decodifica più allettante ed illusoria delle promesse del facile ottenimento di risultati particolarmente ambiti, con la conseguente amplificazione dei profili di ingannevolezza.

 

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