Nuova iniziativa IAP per la trasparenza digitale
Influencer marketing: sai sempre riconoscere un messaggio pubblicitario? Anche sui social?
23 aprile 2020 – L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) da oltre 50 anni è il punto di riferimento per gli operatori della comunicazione commerciale, fissando le regole di correttezza della comunicazione commerciale, cancellando la pubblicità “cattiva” per tutelare quella “buona”. Queste regole riguardano anche la comunicazione commerciale digitale e tutte le nuove forme di pubblicità online, contenute nel “Regolamento Digital Chart”.
In concreto, un influencer, un blogger, una celebrity, che ha una collaborazione di natura commerciale con un’azienda, cioè ha ricevuto un compenso o altre forme di remunerazione come un regalo, al fine di diffondere contenuti promozionali a favore di quella azienda sui blog o sui propri canali social o sulle varie piattaforme, deve comunicare in modo chiaro al pubblico la natura di tale “collaborazione”. Il Regolamento indica per ogni forma di comunicazione commerciale le possibili modalità per realizzare una corretta disclosure.
Per ulteriormente diffondere la conoscenza delle regole autodisciplinari in questo settore, l’Istituto ha diffuso da oggi un breve video online. Nel video si chiede agli utenti se sono a conoscenza del fatto che alcuni contenuti diffusi sui social hanno finalità di tipo promozionale, che alcuni hashtag come #pubblicità, #advertising, #ad #brand, #incollaborazionecon segnalano tale finalità, e si conclude con l’invito a segnalare i casi dubbi all’Istituto attraverso il modulo sul sito.
La partecipazione attiva degli utenti è un elemento fondamentale per consentire all’Istituto un più ampio monitoraggio per individuare possibili casi di scorrettezza, che danneggiano il consumatore e l’intera industry, perché minano la fiducia degli utenti negli endorser e degli investitori. L’intervento rapido da parte degli organi autodisciplinari d’altra parte ha una concreta efficacia preventiva in relazione a possibili interventi sanzionatori da parte delle autorità pubbliche, a tutela degli stessi creatori di contenuti.
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